L’allergia al pelo di gatto è sempre più diffusa nella popolazione: come mai? Gli animali domestici, quali cani e gatti, sono una presenza frequente nelle nostre abitazioni, ma la loro impagabile compagnia ha comportato un effetto collaterale: l’emergere della sensibilizzazione nei confronti degli allergeni prodotti dagli animali stessi, che può colpire fino a un quarto delle persone che possiedono un animale da compagnia. Vediamo più da vicino le caratteristiche dell’allergia ai piccoli felini e i possibili strumenti di prevenzione.
Cos’è l’allergia al gatto e quali sono le cause
I gatti producono molteplici allergeni, ovvero molecole che causano allergia. Tali molecole non sono presenti solo nel pelo, ma anche sulla cute e sulla saliva dell’animale. Ecco perché parlare genericamente di allergia al pelo di gatto non è propriamente corretto, anche nei confronti dei piccoli felini: inoltre, la sensibilizzazione può essere anche nei confronti di polvere e pollini che possono depositarsi sul mantello del gatto.Avere più gatti in casa aumenta la quantità di allergeni a essi associati. Fattori quali il sesso, il tempo eventualmente trascorso dal felino fuori dalle mura domestiche e la lunghezza del pelo non influiscono invece sulla produzione di allergeni specifici del felino. La presenza di allergeni quali polvere e pollini può invece dipendere da alcuni di questi fattori (per esempio, un pelo lungo e non curato).
I sintomi dell’allergia al gatto
Le manifestazioni cliniche legate all’allergia ai piccoli felini sono variabili nella loro intensità, potendo essere lievi o più severe. Il tutto è influenzato da due fattori: la sensibilità individuale e la quantità di allergeni presenti in un dato ambiente. I soggetti più sfortunati, con forte sensibilizzazione, possono sviluppare difficoltà respiratorie e orticaria nel giro di pochi minuti dopo aver solo toccato un gatto o essere entrati nella stanza dove è presente.I disturbi più comuni sono:
- starnutazione;
- naso che cola o chiuso;
- congestione nasale con dolore facciale;
- tosse;
- respiro corto;
- senso di costrizione toracica;
- sibili respiratori;
- occhi rossi, lacrimosi;
- eruzione cutanea;
- orticaria.
Allergia al gatto: prevenzione e rimedi
Come avviene per tutte le allergie, il principio base per contrastare quella al gatto è evitarlo: ciò ovviamente può essere relativamente facile per chi non ha in casa un piccolo felino. Viceversa, per chi ha già un micio, la misura dell’allontanamento dello stesso non è sempre fattibile, innanzitutto per motivi affettivi.Si possono applicare alcune strategie per convivere con un gatto anche in caso di allergia (purché non sia grave):
- non far entrare il gatto in camera da letto, facendo in modo che si aggiri in poche stanze;
- non abbracciare, accarezzare o baciare l’animale;
- in caso di contatto diretto, lavare subito le mani energicamente con acqua e sapone;
- usare purificatori d’aria con filtri ad alta efficienza;
- passare frequentemente l’aspirapolvere in casa;
- lavare regolarmente il gatto (almeno una volta la settimana).
La terapia farmacologica dell’attacco allergico si basa come per altre forme di allergia sull’utilizzo di antistaminici e corticosteroidi in genere, dietro consiglio del curante. Un’altra strategia preventiva è data dall’immunoterapia per desensibilizzare il soggetto affetto.
Fonti
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https://doi.org/10.12688/f1000research.7044.1Chan, SK, et al., Dog and Cat Allergies: Current State of Diagnostic Approaches and Challenges, Allergy Asthma Immunol Res., volume 10, issue 2, pages 97-105, 2018.
https://synapse.koreamed.org/DOIx.php?id=10.4168/aair.2018.10.2.97