I gastroprotettori sono preziosi alleati di chi soffre di reflusso gastroesofageo. Il loro obiettivo è ridurre l'eccessiva acidità gastrica proteggendo così lo stomaco dai disturbi che può causare. Fra i più utilizzati sono inclusi gli inibitori di pompa protonica (proton pump inhibitors, PPI), farmaci che da oltre 30 anni dimostrano la loro efficacia e sicurezza. Tuttavia, per la cura del reflusso gastroesofageo non bisogna sottovalutare l’importanza della dieta; associare uso di gastroprotettori e alimentazione adeguata aiuta, infatti, a ottenere maggiori benefici dalla terapia farmacologica.
Gastroprotettori e cibo: l’importanza di frutta e verdura
I gastroprotettori che inibiscono la produzione di acido nello stomaco possono influenzare l'assorbimento di alcune sostanze presenti nel cibo, come per esempio vitamina B12 e ferro. Inoltre, l'assunzione di PPI è stata associata alla carenza di magnesio e a un aumento del rischio di fratture, che viene attribuito a una riduzione dell'assorbimento del calcio.
Ecco perché è importante, durante una terapia con PPI, mettere in tavola cibi ricchi di vitamine e minerali. La B12, per esempio, è presente in diversi alimenti di origine animale (carni rosse e bianche, pesce, latticini e uova) e una dieta ricca di frutta e verdura aiuta a fare il pieno di tutti i minerali necessari all'organismo. Tuttavia, in caso di assunzione di PPI potrebbe essere necessario far affidamento agli integratori alimentari, che dovrebbero includere anche la vitamina D per proteggere la salute delle ossa.
C'è poi un altro motivo per assumere frutta e verdura in abbondanza allo scopo di contrastare, o prevenire, il reflusso gastroesofageo: questo disturbo può essere causato anche dal malfunzionamento della valvola che separa l'esofago dallo stomaco, e l'aumento dell'assunzione di fibre (di cui frutta e verdura sono importanti fonti) aiuta a ripristinarne la funzionalità.
Gastroprotettori e dieta: l'alimentazione consigliata
Al di là degli effetti dei PPI sull'assorbimento dei nutrienti, gastroprotettori e cibo sono legati fra loro anche perché l'alimentazione quotidiana può influenzare la comparsa dei sintomi del reflusso. In particolare, il sale e gli alimenti che ne sono ricchi, i cibi grassi, quelli acidi o piccanti sono stati tutti associati alla comparsa del reflusso o al peggioramento dei suoi sintomi.
Per lo stesso motivo, altri alimenti da evitare sono:
- fritti
- alimenti in scatola
- pizza
- patatine confezionate
- carni grasse e loro derivati
- formaggi
- pomodoro e salse a base di pomodoro
- agrumi
- cioccolato
- pepe e peperoncino
- menta.
Anche alcune bevande dovrebbero essere consumate il meno possibile: quelle contenenti caffeina (caffè, tè, bibite), gli alcolici e le bevande gassate.
Meglio preferire cibi più leggeri e pasti meno abbondanti, a cui abbinare l'assunzione di probiotici. Si tratta di microrganismi per i quali è stata dimostrata la capacità di resistere al passaggio nell’ambiente gastrico e di favorire il ripristino di una corretta composizione della flora (o microbiota) gastrointestinale, stimolando la proliferazione di “batteri buoni” a discapito di quelli patogeni. Alcuni studi hanno in particolare dimostrato che una supplementazione con probiotici può aiutare a prevenire alterazioni del microbiota gastrico durante il trattamento con PPI.
Infine, non bisogna dimenticare l'importanza di altri aspetti dello stile di vita: meglio non fumare, praticare una regolare attività fisica moderata e, in caso di obesità, perdere peso.
Fonti
Belei O et al., Is It Useful to Administer Probiotics Together With Proton Pump Inhibitors in Children With Gastroesophageal Reflux?, Journal of Neurogastroenterology and Motility, 24(1), pages 51–57, 2018.
https://doi.org/10.5056/jnm17059Dağlı, Ü., & Kalkan, İ. H., The role of lifestyle changes in gastroesophageal reflux diseases treatment, Turkish Journal of Gastroenterology, 28(Suppl 1), S33–S37, 2017.
https://doi.org/10.5152/tjg.2017.10Ito, T., & Jensen, R. T., Association of long-term proton pump inhibitor therapy with bone fractures and effects on absorption of calcium, vitamin B12, iron, and magnesium, Current Gastroenterology Reports, Vol. 12, Issue 6, pages 448–457, 2010.
https://doi.org/10.1007/s11894-010-0141-0Kubo A et al, Dietary guideline adherence for gastroesophageal reflux disease, BMC Gastroenterol, 14(1), page 144, 2014.
https://doi.org/10.1186/1471-230X-14-144Lam JR et al, Proton pump inhibitor and histamine 2 receptor antagonist use and vitamin B12 deficiency, JAMA - Journal of the American Medical Association, 310(22), pages 2435–2442, 2013.
https://doi.org/10.1001/jama.2013.280490Morozov S et al, Fiber-enriched diet helps to control symptoms and improves esophageal motility in patients with non-erosive gastroesophageal reflux disease, World Journal of Gastroenterology, 24(21), pages 2291–2299, 2018.
https://doi.org/10.3748/wjg.v24.i21.2291Strand DS et al, 25 Years of Proton Pump Inhibitors: A Comprehensive Review, Gut Liver, Vol. 11, Issue 1, pages 27–37, 2017.
https://doi.org/10.5009/gnl15502Sun QH et al, Beneficial effect of probiotics supplements in reflux esophagitis treated with esomeprazole: A randomized controlled trial, World Journal of Gastroenterology, 25(17), pages 2110–2121, 2019.
https://doi.org/10.3748/wjg.v25.i17.2110Yang, Y. X., Chronic proton pump inihibitor therapy and calcium metabolism, Current Gastroenterology Reports, Vol. 14, Issue 6, pages 473–479, 2012.
https://doi.org/10.1007/s11894-012-0290-4