La lacrimazione eccessiva può essere la spia di vari tipi di disturbi, come allergia, congiuntivite, infezioni. Le lacrime sono in genere associate alle emozioni più intense: gioia, dolore, felicità, tristezza. Esse tuttavia non sono soltanto il frutto di eccitazione o turbamento, ma vengono fisiologicamente prodotte per svolgere alcune funzioni, e può capitare che tale produzione risulti alterata.
Cos’è la lacrimazione
Le lacrime sono prodotte dall’apparato lacrimale, a sua volta costituito da organi di secrezione (la ghiandola lacrimale principale e le ghiandole accessorie) e da strutture di deflusso, ovvero un sistema di piccoli canali. Le lacrime infatti, una volta prodotte, scorrono in questi canalini per arrivare a proteggere cornea e congiuntiva, formando il cosiddetto film lacrimale.
Quest’ultimo assolve varie funzioni, essenzialmente di protezione, nutrizione e lubrificazione della parte più superficiale dell’occhio, quella a diretto contatto con l’esterno.
Il film lacrimale ha una composizione complessa che include acqua, lipidi e muco. L’alterazione della composizione della pellicola lacrimale, sia in termini quantitativi che qualitativi, può determinare disturbi oculari di segno opposto: da un lato l’occhio secco, dall’altro l’occhio acquoso o lacrimoso.
Lacrimazione dell’occhio: cause e manifestazioni
Gli occhi acquosi si caratterizzano per la sensazione di lacrimazione eccessiva. Si può avere talvolta la cosiddetta epifora: uno stravaso spontaneo di lacrime, che dal sacco congiuntivale cadono sulle guance. Disturbi concomitanti dipendono dalla causa scatenante: arrossamento oculare, prurito, bruciore sono tra i più comuni.
In generale, i meccanismi alla base dell’occhio lacrimoso sono due: un’eccessiva produzione di lacrime, o un’ostruzione di uno dei piccoli condotti attraverso cui esse normalmente fluiscono.
Ecco un elenco delle principali cause di occhio acquoso:
- allergie (come quelle ai pollini);
- infezioni delle vie aeree superiori (come raffreddore e influenza);
- congiuntiviti virali o batteriche;
- sfregamento delle ciglia contro il bulbo oculare (trichiasi);
- infezioni dell’apparato lacrimale (dacriocitite);
- riduzione del calibro dei dotti lacrimali (dacriostenosi, talora congenita, in genere acquisita con l’avanzare dell’età);
- presenza di corpi estranei nell’occhio (per esempio ciglia, sabbia, etc.);
- estroflessione delle palpebre, che si allontanano dal bulbo oculare.
Tra le cause sopra elencate, le prime due sono le più frequenti: in caso di occhio lacrimoso bisogna innanzitutto pensare a una congiuntivite allergica (per esempio, ai pollini) o a un’infiammazione su base infettiva, come avviene nel caso di raffreddore o influenza.
Lacrimazione dell’occhio: quali sono i rimedi
Per un corretto approccio terapeutico è fondamentale innanzitutto un’appropriata diagnosi, per la quale solitamente sono sufficienti anamnesi ed esame obiettivo. Raramente si richiedono esami specifici, la cui scelta è comunque demandata allo specialista oftalmologo.
In fase acuta, è importante in ogni caso proteggere l’occhio da stimoli eccessivi che potrebbero esacerbare la lacrimazione: un esempio è il sole, per cui all’aperto l’uso di occhiali con lenti scure è consigliato per favorire il benessere oculare.
Fondamentale è anche il trattamento della causa scatenante: gli antistaminici sono il presidio più utilizzato, risultando gli agenti di scelta nelle forme allergiche e d’ausilio anche in altri scenari, come nelle congiuntiviti da virus delle alte vie aeree. Interventi più specialistici sono necessari in casi particolari, per esempio se vi è ostruzione del canale lacrimale: una visita dal medico di base ed eventualmente dall’oculista può rendersi necessaria per ottenere la diagnosi corretta.
Fonti
Leonardi A et al., Allergy and the eye, Clinical and Experimental Immunology, Vol. 153, Issue SUPPL. 1, pages 17–21, 2008.
https://doi.org/10.1111/j.1365-2249.2008.03716.xRiordan-Eva P, et al., Lacrimal apparatus, Vaughan & Asbury's General Ophthalmology 18th ed, New York, The McGraw-Hill Companies, 2011.