La tosse è tra i sintomi più frequenti che conducono il paziente dal proprio medico. La prima domanda che quest’ultimo pone al momento della visita, è se la tosse è secca e stizzosa, oppure se è grassa, ovvero presenta espettorato, quello che comunemente viene chiamato catarro. Un altro aspetto che il medico deve valutare è da quanto tempo questo sintomo perdura: se la tosse è presente da più di 3 settimane viene definita cronica e interessa il 40% della popolazione, se invece persiste da meno di 3 settimane si definisce acuta.
La tosse secca è associata normalmente a una forma irritativa delle alte vie aeree (naso, faringe, gola, laringe, trachea); la tosse grassa, invece, è sì legata a un’infiammazione nasale o a una sinusite, ma frequentemente ad affezioni bronchiali o polmonari.
Per i soggetti fumatori che sviluppano nel corso della propria vita tosse grassa cronica è bene fare una considerazione: il paziente riterrà, in questo caso, la tosse come un sintomo normale, ma normale, ovviamente, non è. Occorrerà infatti farsi visitare al più presto dal proprio medico e fare degli accertamenti atti a valutare la funzionalità polmonare (ovvero qual è la capacità del polmone di scambiare ossigeno col sangue), come ad esempio, spirometria o prove di funzionalità respiratoria (PFR ), o una radiografia del torace, per valutare la presenza di un quadro infiammatorio o infettivo, o accertamenti di secondo livello (come la TAC – tomografia assiale computerizzata del torace), secondo il giudizio del medico curante o dello specialista pneumologo.
Le cause della tosse differiscono a seconda della tipologia
È bene precisare che in medicina non esiste sempre una sintomatologia unica e immutabile. Pertanto, nel caso specifico, la tosse secca può mantenere le caratteristiche per cui viene definita tale, e così la tosse grassa, ma spesso la tosse secca diviene grassa e viceversa.
Le cause della tosse secca possono essere:
- infezioni delle alte vie respiratorie (raffreddore, faringiti, laringiti, tracheite)
- sgocciolamento nasale da rinite (raffreddore);
- reflusso gastroesofageo: la risalita di microparticelle acide dallo stomaco, per incompetenza dello sfintere esofageo inferiore;
- allergie respiratorie;
- asma;
- iperreattività delle vie aeree dopo risoluzione di infezioni respiratorie;
- malattie infettive;
- corpi estranei;
- inalazione di aria molto calda o molto fredda;
- tosse psicogena;
- tosse da ace-inibitori (farmaci per la pressione alta) dal 9 al 13%.
Quelle che invece possono causare tosse grassa sono:
- rinite purulenta da sinusite;
- tracheobronchite, bronchite acuta e cronica, polmonite.
Quali sono i rimedi per la tosse?
La terapia è sempre in relazione alla causa del disturbo. In generale, per combattere la tosse secca è necessario dapprima rimuovere le cause di allergia o le sostanze irritanti (es. fumo attivo o passivo) che l’hanno causata. Per una banale forma virale che riguarda le alte vie aeree respiratorie, sono utili le fumigazioni a base di acqua e bicarbonato o sale, associate ad una buona idratazione (significa bere molto!) e all’umidificazione dell’ambiente. In caso di tosse secca persistente, per alleviare i sintomi, soprattutto quelli notturni che impediscono il sonno, il medico, potrà prescrivere sciroppi o gocce per alleviare la sintomatologia. Se invece la causa è il reflusso gastroesofageo, la terapia prescritta sarà a base di farmaci antiacidi e antireflusso. L’asma è una malattia respiratoria che causa broncocostrizione: uno dei principali sintomi è la dispnea, ovvero la mancanza di fiato, che può presentarsi anche con tosse secca stizzosa. In generale, come rimedi non farmacologici, di solito sono consigliati il miele, la propoli e anche molti prodotti da banco.
La tosse grassa è spesso sintomo di un’infezione delle basse vie respiratorie: solitamente è trattata con mucolitici (farmaci che sciolgono il muco-catarro) o mucoregolatori, che regolano la produzione di muco-catarro e, se necessario, antibiotici su prescrizione medica. In caso di antibiotici è bene evitare l’automedicazione per non incorrere nei noti problemi legati alla resistenza batterica. Se si assumono antibiotici senza reale indicazione, infatti, i batteri si selezionano e diventano, col tempo, più resistenti; ciò significa che nel caso di un’infezione successiva, lo stesso antibiotico potrà non avere la medesima efficacia, con conseguente prolungamento della terapia e pericoli per la salute del paziente.
Per concludere, è bene non sottovalutare mai la tosse e consultare il proprio medico per una visita se la sintomatologia persiste o si modifica (es. escreato che da bianco passa a giallo, grigio, verdastro – indice di infiammazione per lo più batterica – o che contenga strie o tracce di sangue).
Fonti
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