A chi non è mai capitato di avvertire almeno una volta fastidi come bruciore di stomaco, alitosi, dolore addominale, nausea e difficoltà a deglutire? Tutti questi sintomi potrebbero essere indicativi di sensibilità a gastrite e a malattie da reflusso che possono essere alleviati grazie all’azione combinata di masticazione e nutrizione funzionale.
L’importanza della masticazione nella digestione
La masticazione è la prima tappa della digestione, il processo attraverso cui il corpo trasforma i cibi che ingeriamo in sostanze utili all’organismo. È un’attività dispendiosa ma, oltre a permetterci di sentire meglio i sapori, apporta significativi benefici alla salute, in quanto consente di pulire denti e gengive grazie al rilascio, da parte del sistema immunitario, di particolari anticorpi che ci difendono dall’aggressione di potenziali elementi nocivi, quali funghi e batteri. Inoltre, durante la masticazione il cervello rilascia ormoni che stimolano il senso di sazietà impedendoci di mangiare troppo e, di conseguenza, riducendo il rischio di sovrappeso o di obesità. La saliva svolge anch’essa un ruolo importante durante la masticazione: attacca il cibo e inizia a scomporlo prima del suo viaggio lungo l’apparato digerente. La saliva è composta di una miscela di acqua, muco ed enzimi; l’acqua diluisce il cibo, il muco lo ammorbidisce - perché non lesioni le pareti dell’esofago, attraverso cui deve transitare - e gli enzimi lo disinfettano e iniziano a degradarlo.La nutrizione funzionale aiuta a contrastare il reflusso e la gastrite
La nutrizione funzionale e consapevole, ovvero il saper scegliere i cibi che più si adattano alle proprie esigenze, è un approccio utilizzato per affrontare le cause dei sintomi sopra citati, coinvolgendo paziente e nutrizionista in una collaborazione terapeutica che sposta il focus sulla persona. Si basa inoltre sul concetto che il cibo è una medicina e che un tratto gastrointestinale sano è fondamentale per una buona salute. La nutrizione funzionale tiene conto dell’evidenza scientifica e della valutazione empirica, analizzando i sintomi e la risposta a specifici interventi dietetici, cambiamenti dello stile di vita e utilizzo di prodotti di origine vegetale potenzialmente benefici per la salute.Alcuni consigli dietetici
In generale, è bene:
- evitare pasti abbondanti, preferendo invece porzioni più piccole e distribuite durante il giorno;
- ridurre l’assunzione di cibi grassi, più difficili da digerire;
- non cenare tardi, perché lo stomaco impiega dalle quattro alle cinque ore per digerire completamente un pasto.
Fonti
Kines K, et al., Nutritional interventions for gastroesophageal reflux, irritable bowel syndrome and hypochlorhydria: a case report. INTEGR MED 2016, volume 15, issue 4, pages 49-53.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4991651/Matthias B Schulze, et al., Food based dietary patterns and chronic disease prevention, BMJ 2018; 361: K2396.
https://www.bmj.com/content/361/bmj.k2396Morozov, S., et al., Fiber-ehriched diet helps to control symptoms and improves esophageal motility in patients with non-erosive gastroesophageal reflux disease, WORLD J GASTROENTEROL., volume 24, issue 21, pages 2291-2299, 2018.
https://doi.org/10.3748/wjg.v24.i21.2291